Per risolvere i problemi di udito che talvolta si trova ad affrontare, l’uomo ha dovuto raddoppiare la sua immaginazione e, soprattutto, l’innovazione. E contrariamente a quanto si potrebbe pensare, gli apparecchi acustici non risalgono al secolo scorso, ma molto prima.
Dal corno al cono
Anche prima di beneficiare di tutti i progressi della tecnologia, l’Uomo ha utilizzato per la prima volta ciò che la natura gli ha offerto. Già nell’antichità, sappiamo che i greci usavano già le conchiglie di mare per aumentare le loro percezioni uditive. Un modo ingegnoso – e molto più efficiente – per sostituire la mano posta dietro l’ orecchio ! Nel Medioevo, le corna degli animali sostituirono rapidamente le conchiglie, che erano molto meno facili da trovare!
Poi vennero oggetti più insoliti come l’ellipsis otica e il tubus cochleatus che un certo Athanasius Kircher, ricercatore e inventore del genio, creò nel XVII secolo. Sono tutti questi piccoli passi che, presi insieme, hanno alimentato la ricerca del chirurgo francese Claude-Nicolas Le Cat e gli hanno permesso di sviluppare il primo vero apparecchio acustico della storia: il corno acustico.
L’apparizione del primo apparecchio acustico
Il mondo degli apparecchi acustici è progredito poco a poco all’inizio del XX secolo, ma ha subito un grande impulso negli anni ’30 con l’arrivo degli apparecchi acustici. L’omonimo marchio americano si è affermato come uno dei maggiori player nel mondo dei dispositivi dedicati ai disturbi dell’udito . Ma lei è tutt’altro che l’unica.
I Bell Telephone Laboratories hanno anche migliorato in modo significativo gli strumenti a disposizione dei professionisti degli apparecchi acustici inventando il transistor al germanio (1948). Questa nuova tecnologia darà vita al primo dispositivo “retroauricolare” creato dall’azienda Acousticon nel 1952, molto più piccolo rispetto ad altri tipi di apparecchi acustici.
Apparecchi acustici invisibili
Alla fine degli anni ’70, i progressi tecnologici erano tali che ora gli apparecchi acustici stavano iniziando a essere installati nella punta dell’orecchio, o persino nella conchiglia dell’orecchio. La personalizzazione ha fatto la sua comparsa con la nascita dei primi apparecchi acustici in-ear. I produttori ora mirano a rendere invisibile la protesi inserendola completamente nel condotto uditivo. Gli anni ’90 hanno segnato una nuova rivoluzione con la comparsa della tecnologia digitale. L’evoluzione, questa volta, non sarà fatta tanto sulla forma degli apparecchi acustici, quanto piuttosto sulle loro proprietà tecnologiche e sulle loro prestazioni. Oltre a riprodurre suoni di alta qualità, le protesi di nuova generazione offrono un comfort uditivo senza pari.
Gli apparecchi acustici sono paragonabili ai microcomputer. La connettività è la nuova sfida che oggi devono affrontare specialisti e ricercatori. Wi-Fi, Bluetooth … Ora gli apparecchi acustici interagiscono con gli strumenti digitali (computer, tablet, smartphone, ecc.) Presenti nell’ambiente dell’apparecchio acustico. Le prospettive di sviluppo e connessione sono immense e indicano importanti innovazioni negli anni a venire.
nell’evoluzione apparecchi acustici interni è verosimile pensare in un prossimo futuro ad oggetti tipo auricolari bluetooth che si possano interconnettere con smartphone?
grazie
daniele bianchi
La soluzione da lei indicata esiste già sul mercato con i Virto della Phonak: si connettono via bluetooth a telefono, tv e computer. Per maggiori informazioni non esiti a contattarci.